Noi, donne vincenti!
Progetto promozionale, educativo e sportivo rivolto al settore femminile
Noi, donne vincenti, oltre a essere un progetto per il settore femminile promosso dall F.I.B. Marche, vuole essere anche una filosofia di vita, un movimento che ha il potenziale di apportare un miglioramento alla società, contribuendo a proporre una cultira di coinvolgimento e non limitante riguardo il ruolo della donna nello sport e nella società stessa.
Le bocce danno la possibilità a tutte le donne, senza nessuna distinzione, alle prese con impegni familiari, di tornare a essere protagoniste attraverso un percorso riservato soltanto a mamme o alle donne over 30. Non importa il peso, l’altezza o l’essere agili, quel che conta sono i valori su cui si fonda questa disciplina sportiva, ovvero: fiducia, rispetto, integrità e supporto reciproco. Si vuole promuovere la partecipazione sportiva femminile attraverso un percorso formativo che spazia dall’attività fisica al benessere psicofisico attraverso il gioco delle bocce. Accanto alla parte sportiva, il progetto sviluppa anche una parte dedicata alle tematiche femminili, all’importanza delle bocce nel corso della vita di una donna e trasformarle da semplici “dilettanti” a vere “sportive”.
Il progetto è diviso in 4 fasi principali, che progressivamente dovrebbero portare ad una consapevolezza dell’importanza di praticare lo sport e in questo caso le bocce, i benefici che ne derivano e la possibilità che tutte hanno di competere e, perché no, vincere.
Lo sport delle bocce, in apparenza semplice, è estremamente complesso, almeno se lo si vuole analizzare con sufficiente precisione. Chi lo pratica compie un’azione spontanea, entro certi limiti di spazio che risultano ben definiti, secondo regole assunte volontariamente, ma che impegnano in maniera assoluta. Accompagnate da un senso di tensione e di gioia al tempo stesso, tali regole determinano nei praticanti la coscienza di essere inseriti in una dimensione diversa rispetto alla vita ordinaria, ma allo stesso tempo parallela ad essa.
La precisione assoluta dei limiti di gioco, stabiliti dal regolamento tecnico, impedisce a sua volta l’intrusione della realtà entro i suoi confini, garantendo anche lo spazio e il tempo reali da un’invasione da parte dei meccanismi propri del gioco stesso.
Si tenga conto, poi, che un certo margine di variazione viene offerto allo sport boccistico dall’estrema incertezza del risultato finale, alla cui determinazione concorrono diversi fattori; il dubbio circa il raggiungimento di ogni risultato positivo deve rimanere fino al termine così da mantenere desto l’interesse dei giocatori e degli appassionati. Chi vince costantemente senza fatica non diverte nessuno, nemmeno se stesso. Una parte del piacere suscitato dal gioco delle bocce risiede proprio nel fatto che, pur entro i limiti tracciati dalle regole, esso riserva uno spazio all’inventiva del giocatore: attraverso la fantasia, cioè, l’atleta muta le modalità del comportamento, messe in atto per porsi al riparo dalle costrizioni e dal caos della realtà; attraverso la sua inventiva, egli intraprende e reinterpreta un’attività sportiva che presenta al suo interno un ordine rigoroso, sì, ma anche comprensibile e dominabile. Ecco che lo scopo diventa la soddisfazione, in una forma quasi allucinatoria, del bisogno di controllo: si consente al giocatore di conciliare, nell’ambito della partita, ciò che nella realtà è (o potrebbe essere) inconciliabile.
L’atleta gareggia all’interno di una situazione che si potrebbe definire “protetta”, almeno dal punto di vista della codificazione delle regole, le quali, sebbene siano coercitive e precostituite, gli garantiscono una certa libertà di movimento che consiste, soprattutto, nella possibilità di scegliere il proprio ruolo e la propria strategia, a seconda delle personali doti caratteriali e tecniche.