Together, we can
Progetto sportivo, promozionale ed educativo rivolto alla disabilità fisica grave e gravissima
Le aspettative di rinnovamento, nella pratica del nostro sport, che oggi serpeggiano tra i militanti potrebbero trovare elementi di novità anche nella pratica della Boccia Paralimpica. Questa specialità è riservata a quei soggetti diversamente abili con gravi patologie fisiche, come tetraplegici, cerebrolesi, atassici ed è molto simile al tradizionale gioco delle bocce per normodotati. Si gioca in palestra o su terreno liscio e con bocce di cuoio colorate. L’avvio di un possibile percorso di avviamento alla disciplina presso la struttura/centro di riabilitazione Santo Stefano di Porto Potenza Picena (MC), potrebbe essere foriero di sviluppi estremamente interessanti. Ad oggi la Boccia non viene praticata al centro Italia e non esiste una squadra ufficiale e ciò ci ha dato una spinta ad intraprendere tale percorso, anche su richiesta del portabandiera italiano Mauro Perrone. Al fine quindi di poter imbastire un progetto che riesca a coniugare una nuova immagine con uno sport per tutti, ci proponiamo di delineare le linee-guida su come organizzare tali corsi di avviamento alla Boccia Paralimpica per disabili fisici gravi e gravisssimi che vivono quotidianamente nella struttura Santo Stefano di Porto Potenza Picena.
La Boccia (questa la definizione corretta delle bocce a livello paralimpico) è lo sport che maggiormente esprime lo spirito paralimpico fra quelli praticati ai giochi. Permette infatti di essere praticata da persone che hanno magari disabilità gravi o molto gravi: vi sono atleti che, letteralmente, muovono solo la testa.
In maggioranza vi sono atleti cerebrolesi, anche gravi, tetraplegici o con distrofie muscolari (di Duchenne, di Becker o dei Cingoli), SLA, gravi imputati e condizioni date da malattie neurologiche.
Non ci fosse questo gioco, un cerebroleso grave non farebbe sport.
Storicamente, la Boccia è stata introdotta alle Paralimpiadi del 1984 di New York.
L’unico strumento necessario per questo gioco è una palla di cuoio di piccole dimensioni e di colore diverso, il cui peso e diametro sono sempre gli stessi, mentre la durezza può essere maggiore o minore. Lo scopo del gioco è il medesimo di quello dello sport bocce.
Le competizioni di boccia sono considerate open, ossia sono aperte agli uomini e alle donne insieme ed ha tre modalità di gioco: singolo, dove si gioca al meglio di quattro set ed ogni giocatore ha a disposizione sei palle; in coppia, con tre palle ciascuno sempre al meglio di quattro set; infine la modalità a squadre, con tre atleti per ogni squadra che hanno a disposizione due sfere ciascuno a set, per un totale di sei set complessivi.
La boccia è stata riconosciuta in Italia come disciplina agonistica e fa riferimento, dal 1 Gennaio 2018, alla Federazione Italiana Bocce (F.I.B.).
La boccia occupa una parte importante della vita del disabile. Essa ha dato a molti l’occasione sia di conoscere questo sport che anche di poter coinvolgere altri ragazzi che prima non praticavano nessuno sport. Come tutte le persone normali, questi atleti si trovano, si allenano, fanno una risata e obbligatoriamente non si fanno mancare mai un aperitivo. Fa veramente molto piacere vedere che finalmente ragazzi esclusi da ogni tipo di sport per le loro particolari condizioni riescano a trovare lo sport che possono praticare in autonomia e che da loro grandi soddisfazioni.
I benefici di questo sport sono prima di tutto un miglioramento dell’autostima, un miglioramento del proprio autocontrollo, una realizzazione del proprio essere, un’integrazione sociale con gli altri. Questo può accadere facilmente in questi gruppi sportivi, cosa che in altri ambiti non si riesce a fare. Quindi loro hanno una grossa soddisfazione, si divertono, gioiscono, interagiscono con gli altri. Anche un disabile con patologie gravi può praticare uno sport a livello agonistico e anche divertendosi!
Fino a non molto tempo fa un disabile (motorio o mentale) era impossibilitato a svolgere attività sportive, sia amatoriali sia agonistiche. Adesso tutto è cambiato. Grazie alle nuove tecniche e alle metodologie che la scienza ci offre, ma soprattutto grazie al decadimento di certi radicati ed inseriti pregiudizi che hanno lasciato posto allo spirito d’eguaglianza nelle istituzioni e nella società in generale. E le bocce? Le bocce incarnano questo perfetto spirito di integrazione ed uguaglianza, permettono a tutti e qualsiasi forma di disabilità di accedere a tutte le opportunità di svago motorio, producendo benessere fisico, sviluppo delle capacità logiche e intellettive. Lo sport bocce rappresenta oggi la base valoriale su cui impostare lo sviluppo e la crescita a livello personale, interpersonale e sociale e lo strumento educativo e ri-educativo di grande efficacia nella società moderna.