Una rassegna in continua crescita che ha raggiunto, per ora, il suo apice con l’ultima edizione, disputatasi lo scorso 1 agosto.
Presidente, come spiega l’exploit del 2020? «Causa la situazione pandemica, c’era fame di gare, con la maggior parte degli eventi che era stata annullata, anche quando magari si potevano svolgere. Noi abbiamo osato e ci è andata bene.
Ci ricorda il percorso effettuato nel tempo per arrivare a questo punto? «Il nostro è stato un cammino che ha portato a migliorarci di volta in volta, sempre avendo tanta qualità. Alle origini curavamo un meeting giovanile, da cui sono emersi diversi campioncini come Max Mandusic, Joyce Mattagliano, Martina Millo, Lorenzo Modugno, Enrico Sancin e Michele Brunetti, tutti sbocciati proprio con la Triveneto. Dopodiché abbiamo integrato le prove degli assoluti, siamo diventati internazionali entrando Manca un mese esatto al Triveneto Meeting In arrivo fuoriclasse...
Cosa possiamo aspettarci quest’anno? «L’anno scorso aveva aiutato la carenza di competizioni in giro per il mondo, ma noi avevamo sempre fatto la nostra parte, infatti ritengo che il nostro primo grande evento risalga al 2019. In questo corso avremo maggiore concorrenza, con la vicinanza di altri appuntamenti importanti, ad esempio Montecarlo e Londra. Se l’ultima Marino Pocecco 16° al Campionato Italiano regolarità d’epoca Mattia Baldè ottimo 9° al suo esordio sulla mitica “Ciclamino” era stata una kermesse più continentale, quest’anno auspichiamo che sarà più facile avere atleti da tutto il globo. Al momento è ancora presto per poter dire chi sarà presente, in quanto in molti sciolgono le riserve solo all’ultimo, però ci attendiamo alcuni fuoriclasse giamaicani e sudafricani». Maurizio Ciani